L'editoriale dei lettori
10/10/2009
La formula della insicurezza
Tra le cause preparatorie del disastro di Messina bisognerebbe mettere
il «composto del P4». Non una reazione chimica, ma amministrativa
Nell’editoriale di Barbara Spinelli sulla Stampa del 4 ottobre scorso titolato «Il grande sacco d’Italia», manca, tra le cause indicate come preparatorie al recente disastro del Messinese, una causa che, sotto gli occhi degli amministratori, è all’origine di un disastro «legalizzato».
È il fattore che io chiamo, da amministratore, il «composto del P4»: progetto-pecunia-piani-promessa. Non ha nulla a che fare con alcuna reazione chimica, né ad alcuna associazione segreta. Se di composto si può parlare, è più amministrativo che altro, ma le similitudini con la chimica sono sorprendenti. Gli elementi che lo compongono si consolidano intorno a un nucleo centrale, rappresentato da un progetto (un centro commerciale, un’area industriale, un quartiere abitativo), sostenuto o sostenibile da un finanziamento, pubblico o privato, magari dalla CE o inserito in uno dei numerosi Programmi (un’altra P) che popolano la pubblica amministrazione.
Inutile dire che ne vengono valutate positivamente le ricadute sull’occupazione, sulla promozione del territorio, sull’economia ecc. La sicurezza è «uno» dei fattori discussi, ma la sua valenza è generalmente mitigata dalla incertezza del «dove» una frana potrà colpire, l’«orizzonte temporale» in cui potrà verificarsi, la quantificazione del possibile danno. Gli occupati, i guadagni, lo sviluppo sono sempre apparentemente certi.
Di fronte alla possibilità che effettivamente il fattore «sicurezza» possa mettere in discussione l’intero impalcato, il composto piano-progetto-pecunia diventa instabile. E al composto si aggiunge un elemento stabilizzatore, ovvero la Promessa, formulata da qualche architetto o avvocato che stabilizza gli animi (ma non la frana): si dispone di monitorare, si prescrivono gli accorgimenti strutturali che si renderanno necessari. Le coscienze sono tacitate e la deliberazione finale è scontata. Stabilizzata in modo perverso dal composto P4, la p.a. ritiene il progetto «opportuno». Salvo frana.
* ingegnere idraulico, Torino
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