Fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2014/02/12/1024834-alluvione-direttore-aipo-resta.shtml#1
Modena, 12 febbraio 2014 - Dopo le grosse polemiche sulla manutenzione dei corsi idrici seguiti all'alluvione (foto) del Secchia nel Modenese, il direttore di AIPo, Luigi Fortunato,
attraverso una lunga nota, ha chiarito la sua posizione: "Ritengo che
il miglior segnale che si possa dare in una situazione di emergenza e
difficoltà non sia la fuga ma il rimanere responsabilmente al proprio posto e compiere sino in fondo il proprio dovere".
Ecco la nota completa: "Dal
19 gennaio scorso ho dedicato ogni mia energia nelle azioni di risposta
di AIPo a una situazione drammatica e imprevedibile. Era ed è
infatti mio dovere indirizzare e sostenere la struttura dell’Agenzia,
che è stata ed è tuttora impegnata in uno sforzo eccezionale. Un evento
come la rotta del Secchia, per le disastrose conseguenze che ha avuto,
non poteva che provocare critiche anche molto aspre: mentre attendiamo
le conclusioni della Commissione scientifica incaricata dalla Regione su
designazioni delle Università, siamo sempre disponibili ad ogni
confronto costruttivo, in primis con le amministrazioni locali e i
cittadini, per la migliore gestione possibile della difesa idraulica. Un
confronto che in realtà non è mancato anche in passato, ma che può
essere certamente rafforzato.
Non capiamo invece quale utilità e significato abbiano i tentativi di screditare AIPo
in quanto tale, che oltre tutto feriscono la dignità di chi ci lavora.
L'Agenzia è ente strumentale delle quattro Regioni padane (in virtù di
leggi regionali approvate poco più di dieci anni fa dai rispettivi
Consigli), ha in gestione 3.900 km di reticolo idrografico in tutto il
bacino del Po e ha realizzato e realizza con professionalità opere per
la difesa idraulica attiva e passiva, ne controlla l’efficienza, attua
gli interventi di manutenzione e somma urgenza, cura le previsioni e il
monitoraggio delle piene, realizza e gestisce le opere per la
navigazione fluviale. Tutto questo, cercando di utilizzare al meglio le
risorse finanziarie, umane e strumentali di cui può disporre, che – al
di là di sempre possibili incrementi di efficienza – sono, con tutta
evidenza, non certo adeguate alle necessità dei territori. Circa sei
anni fa mi è stata richiesta la disponibilità per l’incarico che
attualmente ricopro. Nel maggio scorso, alla sua scadenza, mi è stato
chiesto di rimanere per un altro anno: il mio mandato scade quindi alla
fine del prossimo maggio. Il Comitato di Indirizzo dell’Agenzia, che me lo ha conferito, ha facoltà di revocarlo, motivatamente, in ogni momento. Ritengo
che il miglior segnale che si possa dare in una situazione di emergenza
e difficoltà non sia la fuga ma il rimanere responsabilmente al proprio
posto e compiere sino in fondo il proprio dovere".
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